• Spazio 361, S. Severino Marche (MC)

E con lo zigo zago… zigo, zago, zigo, zig!

E con lo zigo zago

Teresina l’ago

m’hai ferito ‘l core

mi farai morir

dalla passione mi sento morir:

Zigo, zago, zigo, zig.

 

La conoscete questa canzoncina? Come ci dice Enzo Pio Pigniatello in un interessante articolo sulla storia delle macchine per cucire, è “la canzoncina dello Zigo-Zago che i piazzisti insegnavano alle ragazze al momento della vendita a rate della loro macchina da cucire, soprattutto perché imparassero a pedalare al ritmo giusto”.

Da Weisental a Pfaff, passando per Saint, Thimonnier, Howe e quindi Singer, ne è trascorso di tempo. Dal 1755 al 1862. Storie di inventori, di idee e anni di dedizione, di scoperte rivoluzionarie e di scontri, di sabotaggi perché allora come oggi spesso le innovazioni destano sospetto. Invece Thimonnier, sarto per mestiere, “aveva solo intravisto la liberazione di milione di sarte, grazie alla sua macchina e, avendone intuito l’utilità, aveva invocato strenuamente la creazione di scuole d’arte e mestieri per donne e per uomini”. Tuttavia, dopo anni di lotte, lavoro e miseria, finì per morire di stenti mentre la macchina iniziava a conquistare il mondo occidentale. Grazie anche ai continui miglioramenti, divenne così importante da imporsi non solo nelle industrie ma anche nelle famiglie. E oggi le vecchie macchine Singer e Pfaff sono la fortuna di chi le eredita, ricercate dai collezionisti. Così c’è chi le riprende dalla soffitta e decide di chiamare Mastro T per restaurarle; e poi ci sono le chicche del repertorio popolare!